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FASCIA D’ECCELLENZA AL 9° F.C.V.

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Grande risultato per il nostro coro al 9° Festival della Coralità Veneta, svoltosi a Padova presso la magnifica Sala dei Giganti a Palazzo Liviano nelle giornate di domenica 23 (categoria non competitiva), sabato 29 e domenica 30 ottobre 2016 (categoria competitiva).

Abbiamo partecipato nella categoria B “Composizioni, elaborazioni o arrangiamenti di brani d’ispirazione popolare” ottenendo un ottimo risultato:

  • Fascia d’ECCELLENZA (assegnata per un punteggio superiore ai 90 punti) e PRIMO PREMIO di categoria;
  • PREMIO SPECIALE per la miglior esecuzione di un brano nella categoria B per il brano “Il Volo dell’Aquila” di Mario Lanaro.

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Ecco il video del brano vincitore del premio speciale dal Concerto del Gran Premio:

[embedyt] http://www.youtube.com/watch?v=Wn9Jo9zd5kM[/embedyt]

 

Il progetto presentato:

LIBERTÀ DI BELLEZZA: l’Italia tra storia e melodie popolari

Piccola suite infantile elab. Paolo Bon
Cartolina dal fronte elab. Mario Lanaro (su testo e musica di Nico Bonato)
Il volo dell’Aquila Mario Lanaro

Melodie accattivanti, scritture musicali che sperimentano le potenzialità del coro maschile. Bon, musicista nato in veneto e vissuto in Toscana e il vicentino Lanaro ci accompagnano in un itinerario corale che attraversa il “bel paese” e che fonde filastrocche e melodie di derivazione popolare a musiche che fotografano due momenti di storia italiana. S’inizia con “l’ambasciatore” della celebre Piccola Suite Infantile, raccolta di tre filastrocche per bambini in un clima di spensieratezza e genuinità tipiche dell’età puerile. Il primo “fermo immagine” storico è al fronte della Grande Guerra, dove un giovane soldato italiano nostalgico del “fadigare nei campi” e di una “zuppa
di cavolo e rapa”, intona una straziante melodia d’addio, una Cartolina dal fronte alla “cara mamma” e al “caro papà”, tema nato dalla penna del musicista Nico Bonato, originario della Valle d’Agno (Vicenza). Con Il volo dell’Aquila, invece, si torna in quella città che il 6 aprile 2009 fu distrutta da un terribile sisma. Lanaro utilizza il coro per ricreare dapprima l’effetto devastante del terremoto, per dar voce alla disperazione di chi ha vissuto quei momenti, e infine innalza un canto di libertà e di speranza verso un futuro di rinascita per l’Italia, per il “bel paese” che deve tornare a mostrare le sue bellezze: artistiche, territoriali, popolari, storiche.